Le Instagram Stories, dalla durata di 15 secondi, hanno cambiato radicalmente la produzione dei video online. Dopo il grande successo delle Instagram stories è cresciuto in maniera esponenziale anche il social asiatico TikTok, grazie alla sua facilità d’uso e alle sue funzionalità. Le nuove generazioni quindi, ormai abituate a fruire di contenuti di breve durata, non sono più predisposte a consumare prodotti con tempo più “lungo”.
Google ha deciso, dunque, di entrare in concorrenza con questi due altri colossi e, avendo a disposizione una piattaforma video come YouTube, ha avviato un aggiornamento con il quale offre la possibilità di creare piccoli contenuti: YouTube Shorts. Gli Shorts sono video da 15 a massimo 60 secondi e stanno sbarcando in 100 paesi, tra cui l’Italia. Questi contenuti erano da diverso tempo visualizzabili da ogni utente, ma solo pochi paesi potevano accedere alle funzionalità pensate da YouTube per creali.
Molto probabilmente, ora, questi tipi di video appariranno sempre più frequentemente sulla piattaforma.
Come creare gli YouTube Shorts
Per realizzare uno Shorts è necessario accedere a YouTube da un dispositivo mobile. YouTube dà quindi la possibilità al creator, con una videocamera multi-segmento, di avviare, fermare e riprendere i video in momenti differenti. Tra le funzionalità c’è poi anche la possibilità di caricare nella piattaforma filmati già realizzati e applicare le modifiche necessarie per avere un contenuto sempre più congeniale al creator.
Per dare una maggiore visibilità agli Shorts verrà creata una nuova sezione sulla pagina di YouTube; per avere un’esperienza del tutto piacevole verrà anche ottimizzata la visione dei contenuti.
Partnership con le case discografiche
Prima della registrazione del breve video si può selezionare il brano musicale di sottofondo scegliendolo dalla libreria di YouTube. Proprio per quest’ultimo aspetto YouTube ha intensificato i rapporti con le case discografiche. In questo modo dà l’opportunità ai creatori di Shorts di avere l’accesso a una libreria di brani sempre più vasta: più di 250 case, tra cui Universal Music Group, Sony Music Entertainment, Sony Music Publishing e Warner Music Group, fanno parte del progetto.